LA DANZA DEL VENTRE DALLE ORIGINI AD OGGI IN PILLOLE
PARTE (6)
LA "GOLDEN ERA" E LE DIVE
La Golden Era, rappresenta l’epoca d’Oro della danza del ventre in Egitto. Fu proprio grazie all’apertura del Casinò del Cairo di Badia Masabni (vedi parte(5)) e al grande Cinema Egiziano che si divulgò la disciplina della danza orientale.
Questo periodo è essenziale in quanto è il momento in cui vengono inserite alcune peculiarità che ritroviamo nella danza attuale: si inizia a ballare con eleganza e presenza scenica, i costumi e le acconciature diventano impeccabili, raffinati e danno grazia; lo stile a cui si approcciano le ballerine, sia in una coreografia che in una improvvisazione, si basa su uno schema ben organizzato, alternando una sequenza lenta e una veloce, la struttura è ben costruita e appare vivace con cambi di direzione repentini, che hanno la finalità di sorprendere il pubblico. Anche la postura è studiata: le ballerine eseguono i movimenti mantenendo le gambe strette, come se le ginocchia volessero congiungersi. I muscoli addominali e pelvici sono sempre coinvolti, per creare questa figura si ricorre ad un’azione precisa e non basta roteare verso l’interno le ginocchia.
SAMIA GAMAL
Zeinab Khalil Ibrahim Mafouz in arte Samia Gamal e’ nata nel 1924 e morta nel 1994 in Egitto.
Un giorno, mentre si trovava alla Gamal Cafeteria, il figlio del proprietario, Moustafa Gamal, ascoltò una conversazione di Samia nella quale sosteneva che il suo sogno più grande era quello di diventare una ballerina e conoscere Badia Masabni, così il giovane la mise in contatto con Badia facendole conoscere.
Fu proprio Badia a scegliere il nome d’arte di Samia e a farla entrare all’Opera Casino come ballerina.
Samia ha un suo stile inconfondibile con movimenti eleganti, morbidi, fluidi e dinamici, ma la sua peculiarità è l’accostamento del velo all’ingresso di ogni suo spettacolo (ancora oggi sfruttata da noi ballerine)
Oltre ad essere diventata un’eccelsa ballerina, divenne una celebre attrice apparendo in moltissimi film tra gli anni 40 ed i primi anni 60.
Ecco qui sotto un link di una sua meravigliosa performance in un film:
TAHIYA CARIOCA
Il suo nome reale è Badaweya Mohamed Kareem Al Nirani. Nasce nel nasce 1919 in Manzala e muore nel 1999 in Egitto. Inizia a ballare da piccolissima, ma la sua disciplina non è apprezzata dalla sua famiglia, tanto che le pressioni e minacce ricevute la invogliano a trasferirsi al Cairo, dove si iscrive a corsi di danza orientale. Affina sempre più la sua arte, facendosi notare, avendo anche doti canore da non sottovalutare. Così, Badia Masabni, incantata dal suo talento, le offrì un lavoro nel suo locale, inserendola nel proprio corpo di ballo. E anche per lei, scelse il nome d’arte: Tahiya.
La peculiarità di Tahiya era quella di esibirsi con un candelabro sulla testa.
Anche il suo stile è inconfondibile: riesce a creare un connubio esplosivo tra la danza orientale e i caratteri brasiliani, da dove deriva il suo nome d’arte completo con l’aggiunta dell’ appellativo Carioca.
La talentuosa ballerina contribuì enormemente all’aumento dell’afflusso del pubblico nel locale.
Iniziò anche una carriera da attrice: le fu assegnato un ruolo predominante nella famosa commedia Li’bet al-Set (Woman’s Play, 1946). Partecipò a più di 200 film in oltre 50 anni di carriera e i suoi film furono mostrati in tutto il mondo.
Ecco qui un link del suo stile elegante e particolare:
CI VEDIAMO DOMANI PER L'ULTIMO ARTICOLO DI QUESTO NOSTRO VIAGGIO NELLA STORIA DELLA DANZA DEL VENTRE. (PARTE 7) LA DANZA DEL VENTRE NEGLI ULTIMI ANNI TRA CENSURA, BUONCOSTUME E ARRESTI
Vanessa Grosso (Fanysa)
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