LA DANZA DEL VENTRE DALLE ORIGINI AD OGGI IN PILLOLE
Molte donne si approcciano alla danza orientale conoscendone solo l'immagine che ne abbiamo tutti tramite le ballerine che vediamo alle feste o in qualche saggio: bellissime, perfettamente truccate, pettinate, con vestiti colorati e luminosissimi che a volte lasciano poco alla fantasia, "acchiappasguardi"...
Ma non è solo quello, non è quello!
Dietro ci sono anni di studio e preparazione fisica, sacrifici, ma soprattutto dietro c'è LA STORIA!
Una storia con un'origine antica, importante, che si fa strada in un mondo e in una cultura di difficile comprensione che più volte ha provato a soffocare e distruggere la donna e la danza!
Ma questo non succederà mai perchè la donna è vita, la danza è liberta!
DA OGGI IN POI TUTTI I GIORNI USCIRA' UN MINI ARTICOLO, UNA PILLOLA DI STORIA SULLA DANZA ORIENTALE CON L'INTENTO DI TENERVI INCOLLATI AI NOSTRI SOCIAL MA SOPRATTUTTO PER FARVI CONOSCERE QUESTO FANTASTICO MONDO CHE NOI DI ASD FANYSA BALLIAMO OGNI GIORNO.
(PARTE 1)
LE ORIGINI - IL CULTO DELLA DEA MADRE
La raqs sharki, conosciuta in Italia come danza del ventre ha un'origine veramente antica anche se non vi sono certezze e prove; secondo alcuni studiosi la si può ricondurre agli antichi culti della fertilità, legati alla Dea Madre di cui oggi abbiamo le statuine dal "ventre fertile", databili 20mila anni fa.
Un'altra corrente la ricollega alle cerimonie religiose praticate dalle donne dell'antica Mesopotamia in onore alla Dea Madre Ishtar (in Egitto ISIDE). Le sacerdotesse, attraverso danze propiziatorie, chiedevano alla Dea la fertilità della terra e del ventre femminile ballando con movimenti che imitavano le forme della natura, come ad esempio le onde del mare, le fasi lunari e il serpente.
In Egitto si sviluppò invece il culto di Iaset, che simboleggia la luna e la bellezza femminile, con cerimonie in templi sacri: I Sacerdoti (Queberes) avevano il compito di preparare la cerimonia ed effettuare il rito, mentre le Sacerdotesse (che erano le danzatrici sacre) avevano il compito di aprire un canale con il piano spirituale proprio attraverso il canto e la danza. Cominciavano la Danza coperte da un velo che simboleggiava il mistero e man mano si scoprivano rappresentando la luce e la saggezza (ved. articolo sulla DANZA COL VELO). Per venerare la Dea Iaset, ritenuta generatrice della vita in tutte le sue manifestazioni, le Sacerdotesse compivano movimenti con il ventre creando una fusione tra divino ed umano.
CI VEDIAMO DOMANI PER LA (PARTE2) L'ANTICO EGITTO E L'INVASIONE ARABA- LE PRIME ARTISTE DANZATRICI
Vanessa Grosso (Fanysa)
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